Lista di citazioni di Farid Gabteni

 

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Sotto la copertura di un islam snaturato dagli ignorantisti, i fanatici corrompono la fede e commettono crimini contro Dio e l’Umanità. (Farid Gabteni)
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Occorre sostenere l’Islâm che Innalza l’anima; e contro l’oscurantismo, il fanatismo e il terrorismo. (Farid Gabteni)
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Versare il sangue del proprio prossimo significa non credere né in Dio né nell’Umano, significa soffrire l’inferno oggi e domani. (Farid Gabteni)
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Essere Musulmani significa uscire dalle tenebre verso la Luce, secondo il Corâno; e non il contrario come predicano i ciarlatani. (Farid Gabteni)
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Il credente musulmano che sa è umanista nel profondo; non potrà mai diventare un criminale, e quindi un oscurantista. (Farid Gabteni)
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La Fede non è sinonimo di ignorantismo, l’ateismo non è sinonimi di scientismo; il fanatismo, invece, è sinonimo di totalitarismo. (Farid Gabteni)
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L’Amore è una benedizione, l’odio una maledizione; il Primo è il Bene, il secondo è il demonio. (Farid Gabteni)
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Ho imparato ieri per essere oggi, prego oggi perché tu sia domani; semplicemente Umano. (Farid Gabteni)
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Chi mi segue non è dietro, ma davanti; marcia inesorabilmente in avanti. (Farid Gabteni)
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Ora che hai compreso quello che ti ho detto, non hai più paura né desiderio, piangi come ridi e muori come vivi. (Farid Gabteni)
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La mia fede non è vana, fa di me ciò che sono, studioso e sapiente, servitore di Dio, Il Supremo; al servizio della causa umana. (Farid Gabteni)
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Chi vede solo con i suoi occhi ha ricevuto poco dalla scienza e del mondo conosce solo il suo vuoto; ovvio che è un infelice. (Farid Gabteni)
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Non c’è grandezza nel meschino, nel tiranno e nell’assassino; non hanno altra guida che il loro istinto animale e criminale. (Farid Gabteni)
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Il mese del ramadân è il mese del Corâno, della rimemorazione, del riesame, delle buone azioni e dell’astensione da mali piccoli e grandi. (Farid Gabteni)
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Signore Dio di bontà, di giustizia ineguagliata! Testimonio che Tu Sei, che Tu sei sempre Stato, che Tu Sarai per Sempre. (Farid Gabteni)
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Dio dell’Eternità! Che tu sia infinitamente Glorificato, infinitamente Lodato e infinitamente Ringraziato. (Farid Gabteni)
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Lode a Dio! Non ha eguali sulla terra né nei cieli. Gloria a Lui! Egli È Unico, né tre né due. (Farid Gabteni)
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Gloria a Dio! Egli è Unico, né tre né più di tre né due, Il n’a non ha eguali sulla terra e nei cieli né tra i due. (Farid Gabteni)
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Dio è Saggio e Sapiente. Egli eleva tra le persone coloro che cercano il Suo Perdono, che rispettano i loro giuramenti; Dio li Vede e li Ascolta. (Farid Gabteni)
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Signore! Ricopri con la tua Pace i tuoi Profeti e i Tuoi Messaggeri e i Giusti tra i tuoi Alleati, che hanno esortato alla verità, che hanno esortato a pazientare. (Farid Gabteni)
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Sappiate amare i vostri prossimi, siate buonicon i vostri vicini, date da mangiare agli affamati, accogliete gli orfani; ecco che cos’è bene. (Farid Gabteni)
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Beati coloro che si sono amati, coloro che si sono perdonati, coloro che sono votati a Dio. (Farid Gabteni)
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Dio Mio Maestro! Guida coloro che Ti amano, Benedici coloro che mi amano e Perdona coloro che amo. (Farid Gabteni)
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Dio Mio Maestro! Concedi al mio spirito la Tua Presenza, al mio cuore la pazienza e al mio corpo la resistenza. (Farid Gabteni)
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Per Dio, è studente chi vuole, è professore chi può; la cosa migliore è essere entrambi. (Farid Gabteni)
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Non hai ricevuto se non hai aperto, non hai vissuto se non hai sofferto. (Farid Gabteni)
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Io sono povero, vivo di carità, sono sobrio, mai distratto. Sono fiero, cammino in piedi, sono in preghiera, mai in ginocchio. (Farid Gabteni)
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Quando sarai divenuto Te, saprai divenire me. Colui che ha Dio per Compagno non ha più bisogno di amante. (Farid Gabteni)
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Dio! Nessuno eguaglia la Sua Bellezza e nessuno eguaglia la Sua Bontà, nessuno mi ha Amato tanto e nessuno mi ha tanto Riempito. (Farid Gabteni)
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Sono morto come sono nato, del mio corpo sono liberato; ho vissuto e vivrò, Guidato da Colui che mi ha Creato. (Farid Gabteni)
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I malvagi sono numerosi ma insignificanti, noi siamo pochi ma potenti, loro credono in sé, e noi in Dio. (Farid Gabteni)
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Dio È Il mio Signore, nessuna paura, nessuna infelicità raggiungano il mio cuore. (Farid Gabteni)
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La Fede è intimamente legata alla bontà e alla benevolenza. Lo smarrimento, invece, è interiormente legato alla brutalità e alla violenza. (Farid Gabteni)
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Non è peccato nascere sordo o cieco, lo è volerlo restare. (Farid Gabteni)
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Se ascolti sentirai, se guardi vedrai, se rifletti crederai. (Farid Gabteni)
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Guarda e ascolta con il naso, perché gli occhi e le orecchie spesso ti ingannano; il naso invece sente chi è cattivo e chi è buono. (Farid Gabteni)
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Dio È Uno, il Giudizio è certo, pensa al domani e agisci bene. (Farid Gabteni)
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Dico quello in cui credo e credo in quel che dico. La mia unica certezza è la mia Fede, la mia unica capacità è leggere, studiare e scrivere. (Farid Gabteni)
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Non importa l’immagine, la pettinatura o l’abbigliamento, adesso e in qualsiasi epoca, lo scopo è il Messaggio; comprendi il saggio. (Farid Gabteni)
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Finché non liberi il tuo cuore dalla rabbia e dall’odio, non potrai riempirlo con l’Amore di Dio ed espanderlo nella Sua Creazione. (Farid Gabteni)
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Il tuo posto non è nella massa, non devi schiacciare te stesso, ma elevarti al di sopra delle razze delle classi; allora tu sarai una Grazia. (Farid Gabteni)
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Talvolta le nostre certezze devono essere riesaminate, rivalutate, perfino riformate, per trovare il senso autentico di una Causa. (Farid Gabteni)
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Il sapere è alla portata di chiunque cerchi la verità; la Verità è una ricerca inerente all’Umanità, che spiega la realtà. (Farid Gabteni)
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Raddrizzati, se vuoi camminare con me, alzati, se vuoi che io mi rivolga a te; i miei sono il popolo del bene, buoni e umani. (Farid Gabteni)
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L’idea di fare del male mi lacera, il bisogno di fare del Bene mi attira, il sentimento dell’odio mi fa vomitare, quello dell’Amore mi ispira. (Farid Gabteni)
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La vita è una commedia e un dramma allo stesso tempo; bisogna essere attore e spettatore allo stesso tempo. (Farid Gabteni)
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La Verità nient’altro che la Verità, tutta la Verità, non voglio e non cerco altro che il Vero e la Verità; quali che siano le conseguenze. (Farid Gabteni)
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Avere la coscienza tranquilla, per tutta la vita e fino al momento della morte; per addormentarsi in pace e risvegliarsi nella Pace. (Farid Gabteni)
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Pensate a coloro che soffrono e muoiono qui e altrove. Abbiate pietà e siate battaglieri, soccorrete gli infelici e confortate chi ha paura; nessuno s’abitua al dolore. (Farid Gabteni)
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Dio non ama né l’aggressione né gli aggressori, e ancor meno i corruttori sulla Terra, gli assetati di sangue e i macellai assassini. (Farid Gabteni)
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Il sapere, la coscienza, la ragione, la giustizia e la pace trionferanno, presto o tardi; sono degli ideali inerenti alla nostra esistenza. (Farid Gabteni)
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L’intelligenza ha senso solo con la conoscenza, si perfeziona con la scienza, la coscienza e l’azione di conseguenza. (Farid Gabteni)
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Si ignora o è stato dimenticato che i popoli dell’India, oggi una nazione, sono precursori della riflessione filosofica e spirituale. Molto prima del monoteismo sostenuto dall’egiziano Akhenaton, e più giustamente di lui per molti aspetti, i Veda e poi gli Upaniṣad, testi sacri del Vedismo, poi del Brahmanismo antico, noto come induismo dalla presenza musulmana, formulavano il principio monoteista con Brahman, l’Anima cosmica universale e impersonale, l’Uno, l’Essere per definizione, La Realtà Assoluta, Il senza-inizio-né-fine, l’impossibile da rappresentare o descrivere, indicato dal Tutto (Sarvam) o Questo (Tat). Il ritorno degli indiani eredi del Vedismo al messaggio originale e universale di Dio L’Unico arricchirà l’umanità in eccellenza con sapere spirituale e temporale. (Farid Gabteni)
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Per esempio, la Cina, tutti danno l’impressione di scoprirla solo oggi, mentre questa valorosa nazione era ancora una grande potenza e civiltà appena due secoli fa. Vederla emergere dall’oblio non è che un giusto contrappasso. Durante tutta la storia dell’umanità è stata presente e attiva, offrendo un modello di civiltà spesso in anticipo su molti altri. La saggezza e la creatività dei cinesi sono millenarie… Il Profeta dell’Islâm avrebbe anche consigliato di andare a cercare la scienza fino in Cina. Non ha citato Bisanzio in questo campo. L’ingresso della Cina sulla scena internazionale è un apporto senza precedenti per l’umanità e per una civiltà ancora più creativa. (Farid Gabteni)
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Dopo la morte del Profeta Mohammad (632), molti avvenimenti e circostanze della Storia, che sono troppi per essere elencati in questa sede, hanno portato gli uni e gli altri a legiferare in tutti i campi, alcuni interpretano il Corâno e la condotta del Profeta conformemente a quelli che credono sia giusto dal loro punto di vista, e altri in funzione del loro interesse. Fu questo a dare inizio alla “sharîεah“, la legislazione, la teologia e la giurisprudenza dei musulmani. Oggi più di ieri, abbiano il dovere di studiare e esaminare nel dettaglio e in profondità, obiettivamente, storicamente e scientificamente, l’Islâm predicato in vita dal Profeta e quello che è avvenuto dopo la sua morte, come sono nati la teologia e la giurisprudenza dei musulmani; per poter tornare al messaggio autentico e originale dell’Islâm. (Farid Gabteni)
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Io sono Musulmano, testimonio che non c’è altro dio oltre a Dio, Unico, senza associati. E testimonio che Maometto è il suo Servitore e Inviato, ossia la Religione di Dio, Il Credito è Pacificazione, Islâm, sottomissione a Dio in pace. Non testimonio che Abî-Bakr, Omar, Othman o Ali sono messaggeri di Dio. Non sono altro che musulmani vicini al profeta, che hanno avuto ragione e torto, e che non possono essere infallibili per definizione. Solo Dio è Perfetto e Assoluto. Non faccio riferimento ad alcuna scuola teologica o giurisprudenziale in particolare, il che non mi impedisce di sentire profondamente che è mio dovere difendere, a dispetto delle sue differenze interne, la comunità musulmana di cui faccio parte. E rifiuto con tutto me stesso che venga divisa ancora di più. Mi schiero contro gli scomunicatori e gli scissionisti, quali che siano. Dio non ama l’aggressione né gli aggressori. Egli È Il Testimone e Egli È Il Giudice; e nessuno può pretendere di possedere il paradiso o l’inferno, tranne Lui. (Farid Gabteni)
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Per il Musulmano che sa, solo il Corâno è Rivelazione di Dio, dunque Sacro; il resto non è che formulazione dell’uomo, che quindi può essere erronea. Il Corâno afferma chiaramente la libertà di coscienza e d’espressione, e anche la libertà in sé e per sé. Così, quando Dio Annunciò agli angeli che avrebbe designato un successore (di quello precedente) sulla terra, quello ribatterono: “Metterai su di essa qualcuno che vi spargerà la corruzione e vi verserà il sangue?…” Dio! Invece di rimproverarli per questa riflessione, Risponde loro e Argomenta la Sua Decisione: “(…) Sicuramente Io Conosco quello che voi non conoscete” (cap. 2, v. 30). Inoltre, nel Corâno, perfino al diavolo è permesso di disobbedire a Dio, giustificare la propria disobbedienza e fare del male (a suo rischio e pericolo). Per chiunque rifletta, tutto quello che c’è da dire sulla libertà è racchiuso in quello che ho appena enunciato. L’insieme del Corâno illustra, con numerosi esempi, la libertà di coscienza e di espressione. (Farid Gabteni)
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Il Musulmano è colui che ha un impegno con Dio, per credere in Lui, per adorarlo attraverso l’Islâm, che innalza l’anima, in totale purezza, per agire con bontà e fare del bene, per raccomandare ciò che è giusto e biasimare ciò che è condannabile, per invitare gli uomini ad andare verso Dio, l’umanismo, la riforma e l’equità. Egli ha un vantaggio nel mondo e il migliore presso Dio. In verità, il dono più grande è la pietà. Chi si alza con Dio, beve e mangia con Dio, lavora e riposa con Dio, dorme e sogna con Dio, pensa, parla e agisce con Dio, chi è povero e ricco con Dio, chi è in buona salute e malato con Dio, chi è giovane e vecchio con Dio, chi vive e chi muore, con Dio sulle labbra e nel cuore; quello ha questo mondo e l’aldilà; quello si alza, beve e mangia, lavora e si riposa, dorme e sogna, pensa, parla e agisce, vive e muore in pace. In pace con sé stesso, gli uomini, gli esseri e le cose; di conseguenza in pace con Dio, il Sommamente-Buono. Ecco i giusti. (Farid Gabteni)
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Dio ha Insegnato all’uomo tutti i nomi (Corâno / cap. 2, v. 31); per analizzare, riflettere, discernere e legiferare di conseguenza. La sola sharîεah (Legge, Legislazione) di Dio immutabile e inviolabile, si trova nelle leggi della fisica, inalterate e inalterabili dalla creazione dell’universo. Ogni altra legge è circostanziale relativamente a tempo, luogo, causa e scopo. Gli ignoranti e i fanatici sono come li descrive il versetto 179 del capitolo 7 del Corâno: “(…) hanno cuori che non comprendono, occhi che non vedono e orecchi che non sentono, sono come bestiame, anzi ancor peggio. Questi sono gli incuranti.” (Farid Gabteni)
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I fanatici pseudoreligiosi si ispirano al tradizionalismo, derivante dalla storia dei musulmani e non dall’Islâm in sé. Dobbiamo perciò agire per informare e insegnare l’Islâm originale (predicato dal Profeta in vita) e distinguere l’islam tradizionalista (successivo alla morte del Profeta) disegnato, costituito e istituito dalle circostanze politico-ideologiche, sociologiche e storiche amalgamate con il messaggio originale dell’Islâm (Sapere, Fede, Beneficenza, Tolleranza e Pacificazione). (Farid Gabteni)
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Certe dottrine politico-teologiche e giurisprudenziali, ereditate dalla storia dei musulmani e successive al Profeta, sono contrarie allo spirito stesso dell’Islâm originale. E tuttavia ancora oggi molti le proclamano purtroppo come verità eterne e immutabili.  Non sono più, in via prioritaria, il Messaggio originale dell’Islâm e i suoi valori universali che si insegnano, nascosti o dimenticati, ma le dottrine ritualiste di un’altra epoca, con prospettive future al passato! Non è l’Islâm cha ha bisogno di riforme, è il tradizionalismo che deve essere modificato e desacralizzato. Si insegnano i precetti della tradizione, invece della Religione di “Quelli che in piedi, seduti o coricati su un fianco ricordano Dio e meditano sulla creazione dei cieli e della terra (…) ” (Corâno / Capitolo 3, versetto 191). (Farid Gabteni)
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Possiamo dire che siamo nell’era della fine dei tempi dell’ignorantismo. I ciarlatani mascherati da musulmani e gli islamofobi tentano di creare il caos che gli permetta di realizzare il loro scopo di dominio. Ma quando queste forze dell’oscurità saranno vinte e annichilite, apparirà un nuovo mondo e modo della scienza, della razionalità, della giustizia e della condivisione, in cui l’Umanità vivrà la più bella epoca della sua storia. (Farid Gabteni)
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Dio mio Maestro! Se Tu mi metti alla Prova, allora Fai di me un servitore paziente, e se Tu mi Riempi, allora Fai di me un servitore riconoscente. (Farid Gabteni)
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Gli eretici amputano l’Islâm, la religione dell’unicità, della conoscenza, della libertà di coscienza, del libero arbitrio, della tolleranza, della pacificazione e della Pace per farne ideologie oscurantiste, retrograde, piene di odio e violenza. Dio abbia Pietà di noi. (Farid Gabteni)
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La nostra società è diventata una cultura mediatica tangente, generalista e relativa; il ricorso alla verifica, allo studio approfondito dei fatti, è lasciato alla responsabilità degli specialisti. Questa situazione può essere più dannosa quando si tratta di ideologia, quale che sia. (Farid Gabteni)
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I musulmani che credono nel progresso e nella Scienza hanno trasmesso all’umanità tutte le conoscenze moderne. L’Islâm è la sola religione al mondo che è alla base di una civiltà delle scienze. Quanto ai retrogradi, i fanatici e i criminali, sono sempre stati, in tutte le epoche e in tutte le società, dei mali da cui l’umanità deve guarire. (Farid Gabteni)
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Il mondo non si evolverà con lamenti e latrati, armi e lacrime. Per contro, lo cambieremo con la coscienza, la conoscenza e l’intelligenza. Non progredirà con la forza e il dominio, ma con la pietà e la ragione. Non si costruirà con delle utopie, ma con un’Umanità ristabilita, matura e unita. (Farid Gabteni)
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La verità è una lama affilata, chi ne parla è un folle; per molti è sporca, imbarazzante, provoca smorfie o suscita la tosse. Non importa chi la pronunci, l’avveduto ne attende la totalità. (Farid Gabteni)
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Il cuore del problema del terrorismo perpetrato in nome dell’Islâm è l’ideologia oscurantista, fanatica e violenta che predica l’odio e l’assassinio. Questo genere di ideologia eretica, contraria e traditrice dell’Islâm originale, influenza gli ignoranti e gli spiriti fragili e ne fa dei demoni criminali. Dobbiamo informare, insegnare e sensibilizzare i musulmani sull’Islâm originale, fattore di scienza, progresso, tolleranza, pace e civiltà. (Farid Gabteni)
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Gli oscurantisti, i criminali e gli islamofobi fanno credere agli ignoranti che l’Islâm sia sinonimo di odio e violenza. Questo è funzionale ai loro discorsi incendiari e meschini, e suscita inimicizia e discordia, incoraggiando così una guerra di civiltà. Se non facciamo attenzione, ci aspetta il caos. (Farid Gabteni)
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Tutti i sapienti musulmani erano, senza eccezione, dei coranisti, come il Profeta stesso; e tutti gli estremisti e i deviazionisti erano tradizionalisti, lo sono anche quelli di oggi; questo dice tutto. (Farid Gabteni)
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L’Islâm non è colpevole dei crimini, crudeltà e massacri falsamente perpetrati in suo nome da eretici, deviazionisti e criminali. Quelli sono piuttosto devoti al male, perversi e corruttori sulla terra. (Farid Gabteni)
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I criminali non hanno religione, le loro estasi sono l’assassinio, la distruzione e la corruzione sulla terra. L’Islâm condanna i ciarlatani diabolici e assassini, guai a loro in questo mondo e nell’altro. (Farid Gabteni)
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Il Musulmano che sa è un essere della Pace, tollerante, buono, benevolo e benigno; crede in un Unico Dio, senza associati, al Dio di Israele, di Cristo, di Mohammad, al Dio di tutti gli uomini senza distinzione, al Dio dei cieli, della terra e di quello che c’è in mezzo, al Dio di quello che vivono nei cieli e sulla terra. E ovviamente se Il Credito, la Religione di Dio è l’Islâm, Egli Eleva chi Vuole e Perdona chi Vuole. Quindi nessuno è escluso, e tutte le creature entrano nella sua Misericordia. E affermo che questo non è un dettaglio. (Farid Gabteni)
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L’Islâm originale, predicato dal Profeta in vita, enunciato e spiegato dal Corâno, dev’essere il riferimento principale di ogni Musulmano degno di questo nome. Quell’Islâm è sinonimo di Scienza, Conoscenza, Tolleranza e Progresso. Il tradizionalismo è invece sinonimo di passato radicato nella storia, sorpassato e non riproducibile; la Storia va avanti e non torna mai indietro, è la Legge di Dio. Inoltre, l’ideologismo tradizionalista è un fattore, per eccesso e per difetto, di stagnazione intellettuale, superstizione, feticismo, dogmatismo, uniformismo, ignorantismo e oscurantismo; tanti mali da evitare. (Farid Gabteni)
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Durante la sua vita, il Profeta non ha mai intrapreso guerre d’attacco; tutte quelle che dovette condurre erano di difesa o (più raramente) di prevenzione. Coloro che, dopo di lui, hanno agito diversamente, ne sono responsabili davanti a Dio e alla Storia. (Farid Gabteni)
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Mentre oggi l’entrata nelle moschee è generalmente vietata ai non musulmani, il Profeta Mohammad, invece, accoglieva nella moschea ebrei e cristiani, tra gli altri. (Farid Gabteni)
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Negare l’aspetto scientifico del Corâno significa ignorare o dimenticare che i sapienti e la civiltà islamici sono frutto di una cultura coranica che invita alla riflessione e alla ricerca scientifica. L’’influenza e il contributo del Corâno ai sapienti musulmani sono incontestabili e storicamente dimostrati. (Farid Gabteni)
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I sapienti musulmani erano tutti credenti, formatisi sullo studio del Corâno. Quasi tutti divennero teologi, prima di specializzarsi nelle varie discipline scientifiche. Arricchirono la Scienza con le loro conoscenze e quelle acquisite nel corso della storia dell’umanità. Le loro opere oggi sono considerate antesignane delle scienze moderne. Questi sapienti hanno più volte testimoniato che lo studio approfondito del Corâno era all’origine della loro vocazione scientifica. (Farid Gabteni)
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Omar Khayyâm era un mistico, legato al sofismo o un agnostico? La questione non è stata ancora risolta nemmeno dagli specialisti. Egli si definiva “credente indisciplinato“. Quello che è sicuro è che non era dogmatico. La sua vita resta disseminata di punti di domanda; le sue poesie, “rubâ’iyyat” o quartine, non sono tutte autenticate formalmente. Comunque sia, riguardo ai sapienti musulmani, si può affermare che di certo se erano credenti lo erano in modo singolare, poco inclini al tradizionalismo ortodosso; è per questo che li definisco coranisti. La Loro scienza permetteva loro di riconoscere l’Islâm originale, pragmatista, annunciato nel Corâno, dalla tradizione religiosa, istituzionalizzata. (Farid Gabteni)
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L’Islâm originale è la Religione di Dio, come si afferma nel Corâno. Il tradizionalismo ideologico, invece, è un prodotto della storia dei musulmani dopo il Profeta, e quindi non può essere considerato parte del canone della Religione. (Farid Gabteni)
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Siamo chiamati a vivere nella società, modo di esistere caratterizzato dalla vita in gruppo, contesto in cui si sviluppano cultura e civiltà; e non nella massa, sinonimo di folla rumorosa, mutevole e impulsiva. (Farid Gabteni)
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Anche per rivolgersi a un tiranno come il faraone, Dio Ordinò a Mosè e a suo fratello: “Allora parlategli con dolcezza. Forse ricorderà! Oppure presterà attenzione! 44” (Corâno / Capitolo 20). Questo versetto, come altri simili, costituisce, per il Musulmano, un esempio di comportamento da seguire. (Farid Gabteni)
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Non scelgo i miei amici dal loro colore o da quello del loro passaporto. Non credo nelle caste, nelle razze e nelle classi. L’Umanità è un’unità organica; Anche se talvolta lo scambio è difficile, è necessario e vitale per me. (Farid Gabteni)
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Sono Musulmano e di conseguenza Umanista; Cabilo, Algerino e Francese fino in fondo. (Farid Gabteni)
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A volte parli ma non sai che dici; a volte ascolti ma non capisci quello che senti; a volte guardi ma non percepisci quello che vedi. (Farid Gabteni)
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Brahmanismo, Buddismo, Giudaismo, Cristianesimo, Islâm, etc. La Religione, il rapporto dell’uomo con l’Ordine del Divino, di una Realtà Superiore, è perfidamente deformato e snaturato dal diavolo e i suoi devoti per servire il male. (Farid Gabteni)
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(…) e l’abito del timor di Dio è il migliore. Questo è uno dei segni di Dio, forse se ne ricorderanno!” (Corâno / Capitolo 7, versetto 26). Coprirsi il capo, portare la barba, il “qamis/daffah“, il “boubou” o la “djellaba“, il velo, il “niqab“, il “burka” o il “tchador”; tutto questo viene dal tradizionalismo e non ha niente a che fare con l’Islâm originale in quanto religione. Al contrario tutte queste manifestazioni nuocciono all’immagine dell’Islâm e dei musulmani, soprattutto nei paesi non musulmani; sono sinonimo di oscurantismo, settarismo, provocazione e aggressione. Per il Musulmano sapiente, responsabile e consapevole del vero Islâm, è insopportabile vederlo così snaturato e ridotto a queste ostentazioni. L’Islâm illuminato, all’origine dello sviluppo delle scienze moderne, viene trasformato dal tradizionalismo ideologico in religione ritualista, passatista e retrograda. I musulmani devono tornare all’Islâm originale, l’Islâm della scienza e del progresso; e devono anche preservare sé stessi e la loro religione da qualsiasi dannoso pregiudizio. (Farid Gabteni)
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L’importanza dell’immagine nell’educazione, nell’informazione e nella comunicazione è ampiamente dimostrata. L’utilizzo e l’influenza dell’immagine, come supporto e mezzo di comunicazione, è ormai indispensabile nella società moderna, soprattutto tra i giovani. Sottovalutare questa realtà significa disconoscere le scienze umane e sociali e rifiutare di adattarsi positivamente alle esigenze dell’evoluzione. Consapevole di questi dati attuali, ho consentito su richiesta dei miei collaboratori e della SCDOFG, che usassero i miei ritratti per veicolare i miei testi e citazioni per una più larga diffusione tra i giovani e il grande pubblico in generale. (Farid Gabteni)
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Fuori dal tradizionalismo, c’è nel Corâno un enunciato che obblighi i musulmani a sacrificare gli animali in qualsiasi circostanza? Certo che no. La parola “offerta”, “hadyi” in arabo, può avere vari significati, relativi a una certa epoca, luogo, causa e scopo. Si tratta di un termine che il Corâno usa per il pellegrinaggio, mentre la parola “sgozzamento” (dhabaḥ) è usata per il sacrificio di Abramo; la differenza è linguisticamente significativa e non può essere casuale. Tra sgozzare un animale e offrire un dono la differenza può essere notevole. Considerando quello che ho appena illustrato, il massacro di milioni di animali all’Aid/Tabaski è compatibile, conciliabile e coerente con l’Islâm originale? Ecco una domanda fondamentale su cui meditare per chiunque tema Dio e creda in Lui. (Farid Gabteni)
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È sconvolgente l’esempio di chi ascolta ma non sente niente, impara ma non comprende niente, che crede di sapere ma non sa niente, che armeggia ma non si applica in niente; alla fine egli non serve a niente se non a fare il furbo… tutta una vita senza scienza né coscienza nel tran tran quotidiano. Questo può far ridere, ma è comunque triste. (Farid Gabteni)
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In tutta la mia opera dimostro, attraverso decine di esempi, che il Corâno insiste e incita alla riflessione, al ragionamento e alla ricerca del sapere; di conseguenza, alla conoscenza di Dio. Il Corâno non è legge in sé ma Rivelazione, è Religione in quanto stabilisce un rapporto dell’uomo con l’Ordine del Divino, con una Realtà Superiore, che si concretizza attraverso il Sapere, la Fede, la Benevolenza, la Beneficenza, l’Ordine del Bene, l’Astensione dal male, la Pacificazione e la Pace; tale è il Messaggio originale dell’Islâm. (Farid Gabteni)
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I poveri, i bisognosi, i malati, i diseredati, le vittime di sventure e tutte le persone lasciate indietro del mondo devono assolutamente essere, con il Sapere e la Fede, la preoccupazione principale di ogni Musulmano. (Farid Gabteni)
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Occorre ricordare che la tradizione riferisce che il Profeta ha fatto sacrifici nel suo pellegrinaggio, cioè in una circostanza molto precisa, per tutta la sua comunità. Il suo gesto corrisponde a tutti i sacrifici di animali perpetuati da allora fino alla fine dei tempi. Quindi, il giorno dell’Aid, ogni Musulmano può fare un’offerta, “hadyi“, di qualsiasi natura; senza ricorrere necessariamente a uno sgozzamento: “ Le loro carni e il loro sangue non giungono a Dio, vi giunge invece il vostro timore, come ve l’ha assoggettate, affinché proclamiate la grandezza di Dio Che vi ha guidato. Danne la lieta novella agli eccellenti.” (Corâno / Capitolo 22, versetto 37). (Farid Gabteni)
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La validità scientifica del mio lavoro è riconosciuta e incontestata dagli esperti. Alcuni di loro, tradizionalisti musulmani, esprimono tuttavia alcune riserve circa le conclusioni della mia ricerca, come la dissacrazione del tradizionalismo ideologico e la restaurazione, pura e semplice, dell’Islam originale (610-632). Il mio lavoro è rivolto certamente ai musulmani ma anche, se non di più, ai non musulmani, allo scopo di distinguere il vero dal falso, l’Islam originale dall’Islam distorto e strumentalizzato. (Farid Gabteni)
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Quando avete visto un essere indebolito, assoggettato e avvilito e non avete potuto fare niente per lui, ditevi oggi che potete sicuramente fare qualcosa per altri come lui. Benedetto colui che dice, agisce ed esegue. (Farid Gabteni)
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Le istituzioni religiose attuali perpetuano, incoraggiano e diffondono il tradizionalismo ideologico, il ritualismo e il conformismo; esse non considerano prioritario far prevalere il Messaggio originale dell’Islâm enunciato e veicolato nel Corâno dal Profeta in vita, sul tradizionalismo inaugurato dopo di lui e da allora istituito come religione. È tempo che i musulmani facciano questa distinzione, ritrovino il senso originale dell’Islâm e si riformino di conseguenza. (Farid Gabteni)
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La Verità! Io la dirò, la proclamerò, la diffonderò, la esalterò, la sosterrò, la difenderò; per essa vivo e morirei. (Farid Gabteni)
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Non può esserci male nel bene, ma si può utilizzare il bene per fare del male e viceversa. Non può esserci torto nella scienza, ma si può usare la scienza per fare del torto e viceversa. Consapevoli di ciò, i credenti, timorosi di Dio, pensano e agiscono diversamente. (Farid Gabteni)
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Per il credente, Dio stesso è Verità, Sovrana, Suprema Verità; La Verità Ineffabile. Nessun altro a parte Lui possiede la Verità Assoluta, ciascuno la sua verità; per dire che ci sono tanti punti di vista sulla verità quante opinioni. Cionondimeno, “La verità non vale che per l’unità totale della sua espressione, mentre le obiezioni e le eresie hanno sempre la tendenza a rivolgersi al dettaglio” (Blondel). La verità è la conoscenza riconosciuta come giusta, conforme al suo oggetto e possiede a questo titolo di un valore universale, assoluto, massimo; la norma, il principio di rettitudine, di saggezza, universalmente considerato come un ideale nell’ordine del pensiero e/o dell’azione. (Farid Gabteni)
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Gli arroganti sono rumorosi; tuttavia quando esponete scientificamente, con competenza e con padronanza un certo argomento, sono confusi e non hanno risposta se non la loro inadeguatezza. (Farid Gabteni)
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Sono addolorato, soffro per la mia impotenza di fronte a tanta infelicità nel mondo, mi vergogno di coloro che, pur essendo ricchi e potenti, si dicono miei amici, agiscono poco politicamente e non destinano almeno un quinto dei loro beni per contribuire all’eliminazione della povertà e della miseria; questo è quanto. (Farid Gabteni)
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La voce dell’anima è l’aspirazione universale di giustizia e verità, di armonia e bellezza, di perfetto e assoluto; la voce del corpo è il bisogno universale di energia e potenza, fusione ed effusione, estensione e durata. Bisogna rispondere in modo adeguato alla seconda per soddisfare la prima. (Farid Gabteni)
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Sono un battagliero, mi presto solo al meglio; non cerco accoglienza né sala d’onore se non presso Dio, Mio Maestro e Signore. (Farid Gabteni)
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La lettura e lo studio continui, la Fede e la Rimemorazione di Dio permanenti, le buone intenzioni costanti, l’azione positiva e la beneficenza incessanti riempiono la vita in modo utile e guariscono tutti i mali. (Farid Gabteni)
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La storia della filosofia ci insegna che i pensatori si esprimono e impiegano le parole dando grande importanza al senso e al significato che esse veicolano etimologicamente ed eternamente. Questo procedimento, che invita alla sottigliezza rifiutando nel contempo l’ambiguità, è indispensabile a ideare e stabilire un fondamento teorico esplicito in quanto riflessione critica. (Farid Gabteni)
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Gli scienziati misurano il senso e la portata dei termini che impiegano. Loro veicolano in essi un’informazione univoca, alla quale corrisponde una sola semantica, esente da qualsiasi altra interpretazione. (Farid Gabteni)
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Contrariamente a quanto è stato stabilito dopo il Profeta, non è la sua emigrazione a Medina (l’Egira, 622) che segna l’inizio del calendario musulmano; tale inizio è fissato dal Corâno (capitolo 97), inizia con la Rivelazione coranica, nel 610 (capitolo 96). L’Islâm originale copre l’insieme della Rivelazione (610-632) mentre il tradizionalismo ideologico ama privilegiare e ancorarsi al calendario egiriano. (Farid Gabteni)
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Studia il passato e il presente, impara attraverso scienza e conoscenza, osserva il cielo, gli astri, la terra, il mare, la vita, la morte, ogni cosa piccola e grande. Allora, tu conoscerai, tu Lo conoscerai, allora potrai testimoniare che non c’è dio al di fuori di Dio, e saprai come e perché vivere. (Farid Gabteni)
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Rivolgere l’attenzione e la riflessione a quello che si dice, a quello che si sente e a quello che si vede, significa prendere coscienza delle cose, di sé e degli altri. Decifrare correttamente oltre quello che si dice, quello che si sente e quello che si vede, significa prendere coscienza della totalità delle cose, di sé e altrui. Oltre i due insiemi si trova Il Vero, Il Reale Ineffabile. (Farid Gabteni)
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Un’esposizione inizia con una introduzione, prosegue con uno sviluppo e termina con una conclusione. Questo è il caso del Corâno, che inizia con “L’Aprente” (Al-Fâtiḥah), capitolo 1; si sviluppa a partire da “La Giovenca” (Al-Baqarah), capitolo 2, fino alla fine del libro; si conclude con dei capitoli che risalgono per lo più all’inizio della Rivelazione. Questo per sottolineare l’importanza da attribuire all’origine. (Farid Gabteni)
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Il profeta nominava e inviava ufficiali e istruttori per insegnare il Monoteismo attraverso l’Islâm (la Pacificazione). Ciononostante non istituì né clero né governo e lui designò nessuno, in maniera precisa e indiscutibile, per esercitare un potere politico e/o religioso dopo di lui. L’Islâm originale non ha dunque legittimato l’instaurazione di un establishment, in qualsiasi modo e di qualsiasi natura; il tradizionalismo ideologico, invece, continua a farlo. L’Islâm veicola la filosofia della vita; il tradizionalismo, un’ideologia sistemica. (Farid Gabteni)
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La religione può essere paragonata a una medicina: indispensabile per guarire un male, ma con eventuali effetti secondari indesiderati in caso di equivoco o mancato rispetto delle indicazioni terapeutiche. La spiritualità sta alla religione come il rimedio sta alla guarigione: non c’è religione senza autentica spiritualità, come non c’è guarigione senza un rimedio efficace. (Farid Gabteni)
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L’Islâm originale invita all’umanismo e all’universalismo, contrariamente al tradizionalismo ideologico che porta al comunitarismo e alla risposta identitaria. Il primo è l’Insegnamento di Dio, Maestro dei mondi; il secondo è una infatuazione dei settari, dottrinari e limitati. (Farid Gabteni)
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Ashûrâ’, una festa per alcuni, durante la quale si gioisce; un lutto per altri, durante cui ci si flagella. Non dovrebbe essere né una gioia né una mortificazione attraverso la flagellazione. Gli storici musulmani, tutti senza eccezione, riportano che l’ultimo e adorato nipote del Profeta, Al-Ḥussayn, fu ucciso e decapitato da presunti musulmani il giorno di ‘ashûrâ’ (10-01-61 H/10-10-680 G). Dunque chi si può avvalere della comunità di Mohammad e gioire quel giorno? E come è possibile mortificarsi con la flagellazione quando l’Islâm rifiuta totalmente questa pratica? Questo giorno dovrebbe essere un’occasione di raccoglimento e riflessione sulla nostra storia di ieri e di oggi per diventare migliori domani. (Farid Gabteni)
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Io mi applico costantemente, per la mia traduzione del Corâno, a usare il francese antico, classico e moderno, allo scopo di tradurre letteralmente il testo di partenza; si raccomanda quindi l’uso dei dizionari ai francofoni qui che vogliono penetrare e afferrare il senso profondo delle parole utilizzate nella lingua coranica. (Farid Gabteni)
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Il Corâno non è un libro esoterico, riservato ai soli iniziati; è espressamente esoterico in quanto e deve essere insegnato pubblicamente. Ciononostante, per la sua natura divina, il testo comporta e veicola molti livelli di lettura giustapposti e complementari; nessuna esegesi, letterale o analogica, può liberarsene. Per questo, il senso significato si inserisce molto probabilmente nell’analisi del discorso, specifica o generica. Il Corâno è quindi accessibile a tutti gli esseri umani dotati di ragione e buon senso; è ermetico per i sordi che non vogliono sentire e i ciechi che non vogliono vedere. (Farid Gabteni)
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È vero che quelli che veicolano e condividono i miei scritti e citazioni vengono generalmente dal mondo intellettuale. Credo sia dovuto, più che alla singolarità della mia espressione letteraria, alla mia opera che non è scientificamente controversa; io non cado nella polemica né nella superficialità, sollevo e sviluppo temi storici, filosofici, scientifici e sensibilmente universalisti. Quanto al grande pubblico, anche se mi segue, resta tuttavia vittima di un sistema educativo elitario e preferisce la genericità alla precisione, le apparenze alla sostanza. (Farid Gabteni)
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Maltrattare un bambino o chiunque sia debole o innocente è un crimine stravagante che non può essere giustificato. Dio È Onnisciente; guai ai malvagi. (Farid Gabteni)
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Tutti gli storici musulmani, tradizionalisti compresi, riferiscono che il calendario egiriano è stato adottato dopo il Profeta. Il Corâno, invece, fa prevalere la data della Rivelazione: “migliore di mille mesi” (capitolo 97). Il buon senso vuole che un calendario sia tenuto a partire da un inizio; è evidente che l’Islâm non è iniziato con l’egira, ma con la Rivelazione coranica. (Farid Gabteni)
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La psicanalisi ci dimostra che gli uomini violenti, soprattutto quelli che picchiano e maltrattano le donne e/o i bambini, sono caratterizzati da personalità psicopatiche; complessati e intolleranti fino alla frustrazione, ricorrono a condotte antisociali e amorali. Questo genere di individuo non ha etica né religione, a parte delle false pretese. (Farid Gabteni)
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L’ideale di libertà non è un’esclusiva dell’homo occidentalis ma della natura umana; la parola libertà è stata proclamata, nel corso della storia dell’umanità, da tutti gli oppressi, da tutte le nazioni, su tutta la Terra. L’universalità di questa nobile parola è stata consacrata dalla lotta dei popoli colonizzati, derubati e asserviti; la libertà è inerente all’evoluzione e al compimento dell’umano. (Farid Gabteni)
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La sola persona a cui è concesso annunciarvi la mia morte, sono io; finché sentirete parlare di quello che ho detto o scritto, sappiate che vivo. (Farid Gabteni)
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L’Islâm non può essere rappresentato né da un clero né da dignitari religiosi e men che meno da un’istituzione statale. Quanto ai dottori in religione islamica, possono beneficiare di una sola prerogativa, quella di dare pareri. (Farid Gabteni)
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Ci inebriamo tanto delle cose, ma attenzione! Chi si affeziona agli elefanti rosa va incontro a un futuro cupo. (Farid Gabteni)
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L’adozione (dopo il Profeta) del calendario egiriano ha ripercussioni sentenziose di ordine politico, teologico e giurisprudenziale. Essa ha insinuantemente permesso, e ancora permette ai tradizionalisti di sostenere falsamente le loro ideologie, preferendo esegeticamente il periodo medinese a detrimento del periodo meccano. Il Corâno enuncia: “… Credetevi dunque in una parte del Libro e ne rinnegate un’altra parte?...” (Capitolo 2, versetto 85). (Farid Gabteni)
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Il Corâno menziona la legge del taglione riguardo agli antichi, allora organizzati in società primitive; per questo, bisogna far prevalere la narrazione (facoltà di narrare e agire di conseguenza) presso i “premiati delle quintessenze“, coloro che apprendono l’essenziale. Il livello di conoscenza raggiunto dalle nostre società moderne non ci autorizza più ad agire per istinto e desiderio di vendetta, ma piuttosto per prevenzione e giustizia civilizzatrici. Corâno / Capitolo 2, versetto 179: “E per voi nella narrazione c’è una vita, o premiati delle quintessenze; forse sarete timorati!“. (Farid Gabteni)
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Il materialismo ateo è un oscurantismo travestito da progressismo. Subdolo e devastante, veicola una scienza amputata e una coscienza ridotta. Riducendo, denigrando e negando ogni finalità spirituale all’umano e alla creazione, disumanizzando l’individuo e la società con teorie in apparenza semplificative, amputa l’umanità della sua sostanza e della sua ragione d’essere. (Farid Gabteni)
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L’adorazione di Dio non si concretizza né nell’abbigliamento ostentatore né nel ritualismo incantatorio; ancora meno con mimiche illusorie, parole senza sapere e sacrifici ridicoli. Essa si cristallizza nella giusta decisione seguita dalla buona azione. Adorare e servire Dio significa amare e servire la Sua Creazione; riflettere e agire bene, essere utile non futile. Essere Musulmano, credente e praticante, significa essere sapiente, pacificato e pacificante, assicurato, assicurante e rassicurante, benevolo e benigno; significa vivere e morire pacificamente. (Farid Gabteni)
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Se fossimo stati presenti alla nascita dell’Universo, ci sarebbe stato del tutto impossibile immaginare quello che sarebbe avvenuto dopo. Se fossimo stati presenti nell’età della pietra, ci sarebbe stato fondamentalmente impossibile immaginare il mondo moderno. Inoltre, se tentiamo di immaginare il mondo del futuro, bisogna farlo in modo relativo e con prudenza, e ricordare che sarà ancora più straordinario di quello che possiamo immaginare. (Farid Gabteni)
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Non c’è felicità più grande che dissipare le paure, attenuare i dolori, dare sollievo all’infelicità e dare gioia ai cuori. La Beneficenza è onore e grandezza. (Farid Gabteni)
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« Certo, lo Abbiamo fatto Scendere come Corâno franco  (arabo, Σarabî); Forse ne ragionerete! » (Corâno / Capitolo 12, versetto 2). In arabo, la parola “aΣraba” (أعرب), dalla radice “Σ-R-B” (ع ر ب), significa parlare apertamente in tutta chiarezza, francamente, mentre la parola “aΣjamî” (أعجمي), dalla radice “Σ-J-M” (ع ج م), significa parlare in modo incomprensibile, ermetico, criptato. “Σarabî” (chiaro/franco, عربي) è dunque l’antonimo di “aΣjamî” (ermetico/criptato, أعجمي). In altre parole, “Σarabî” (عربي) indica un’espressione, une lingua, un discorso chiaro, franco, mentre “aΣjamî” (أعجمي) indica un’espressione, una lingua, un discorso ermetico, criptato, che ha quindi bisogno di essere chiarito per essere compreso. Il Corâno è stato rivelato in arabo, cioè in una lingua franca; non si tratta di una lingua legata intrinsecamente a un’etnia. (Farid Gabteni)
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Per gli islamofobi, un buon musulmano è un musulmano apostata. In fondo, il loro vero obiettivo non sono gli oscurantisti, loro alleati naturali, perché questi ultimi non fanno che alimentare le loro prediche d’odio contro l’Islâm e i musulmani. Preferiscono invece prendersela in modo assurdo contro i musulmani doc, istruiti e progressisti, umanisti e pacifici. Basti leggere anche solo in parte i miei scritti per rendersi conto della manipolazione mediatica praticata dagli islamofobi. Persino il sottoscritto è considerato un estremista da costoro. (Farid Gabteni)
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La fede in Dio è inseparabile dalle azioni buone e giuste e questi due elementi lavorano in simultanea, l’uno insieme all’altro. I musulmani devono praticare diligentemente la benevolenza e la beneficenza e denunciare vigorosamente chi predica odio e violenza portando a una percezione errata della loro religione. È loro responsabilità quella di risvegliarsi e ripristinare l’Islâm originale agli occhi del mondo; l’Islâm dei lumi, della scienza e del progresso, quello della pace, della libertà di coscienza e della tolleranza. (Farid Gabteni)elegant-1769669_640
Incoraggio, sostengo e mi congratulo con tutti coloro che lavorano per l’organizzazione di conferenze e seminari riguardo le mie opere e contribuiscono alla loro distribuzione. È in questo spirito che ho accettato la fondazione della SCDOFG. Tuttavia, salvo rare eccezioni, non posso parteciparvi in prima persona. Da diversi anni mi dedico infatti allo studio e vivo isolato dal mondo. (Farid Gabteni)
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Etimologicamente, nella lingua araba l’Islâm (الإسلام) significa la Pacificazione: l’azione di pacificare, di stabilire, di ristabilire e di mantenere la pace; la sottomissione a Dio attraverso la pace. L’Islâm è l’applicazione della pace (al-silm, al-salâm, السّلم السّلام) : chi si sottomette a Dio si pacifica (yuslim, يسلم), arresta i turbamenti della sua anima, i moti di ribellione in lui e attorno a lui; è pacificato, musulmano (muslim, مسلم) e pacifista (mussâlim, مسالم) : aspira alla quiete, alla certezza e alla tranquillità; non sostiene, né si trova in turbamenti e rivolte; di conseguenza il suo cuore diventa pacifico (salîm, سليم), sano e santo, in pace con Dio e la Sua Creazione. (Farid Gabteni)
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Nella lingua araba, le parole “mondo” e “sapiente” (Σâlam e Σâlim) hanno la stessa radice (Σ-L-M) scienza, sapere, conoscenza. Il mondo è legato intimamente al sapere, alla conoscenza oggettiva che si ha di lui; esiste esclusivamente attraverso questa informazione primordiale. Il mondo reale non può essere percepito se non per mezzo della conoscenza scientifica, e ogni scappatoia è soggettiva; quest’ultima porta a miti e leggende, sinonimi di feticismo e superstizione. È così che gli antenati, tranne alcune eccezioni, hanno ideato mondi favolosi e immaginari in modo speculativo, senza veri fondamenti scientifici. Nondimeno, e a loro credito, avevano quella consapevolezza, specificamente intelligente, che il mondo ha un senso e una ragion d’essere. È tale stato di cose a essere all’origine della ricerca scientifica e dei risultati che verifichiamo oggigiorno e tutti i giorni. (Farid Gabteni)
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Si può credere senza essere creduloni? È una domanda ricorrente nel mondo occidentale, dove siamo abituati a opporre fede e ragione. Tuttavia, un occhio attento non mancherà di osservare che questo divorzio tra credo e intelligenza è distintivo della cultura occidentale. Non ha raggiunto queste proporzioni in nessun’altra civiltà. In nessun’altra cultura, la religione è stata sinonimo altrettanto marcato di oscurantismo, ossia della negazione della facoltà dell’uomo di soppesare e giudicare per se stesso. (Farid Gabteni)
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All’alba del nuovo millennio, il mondo intero si è dovuto confrontare con numerose crisi : ambientali, sociali, politiche, economiche, etiche… ne convengono tutti. Eppure, la scienza e la tecnica sono aree che hanno conosciuto un’evoluzione davvero vertiginosa. Il paradosso è sempre più marcato, tra la scienza e le conoscenze tecniche da una parte, e il declino progressivo del sistema che le produce dall’altra. (Farid Gabteni)
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La domanda “Dove siamo diretti ?” torna con forza, mettendo in prospettiva le trasformazioni frenetiche di una società ogni giorno sempre più globalizzata, composta da individui disorientati. L’evoluzione non è più sotto controllo, perché è ormai guidata solo da scoperte tecnologiche, senza tenere davvero in considerazione i fattori socioeconomici, societari, psicologici… in una parola, umani. (Farid Gabteni)
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La questione di un Principio Creatore, di una Causa Prima, intelligente e lucida, si pone ormai in modo scientifico. Ma affrontarla in modo riflessivo comporta molte conseguenze. Questo ci porta di nuovo a una vera e propria rivoluzione culturale, rimettendo in discussione dei postulati di oltre due secoli fa. (Farid Gabteni)
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L’Europa ha vissuto per secoli sotto il giogo del pensiero unico e dell’Inquisizione, che fu abolita definitivamente, in Spagna, solo nel 1834. Formulare un’idea nuova o affermare un’opinione contraria alla religione regnante esponeva allora i suoi autori alle persecuzioni peggiori e molto spesso alla morte. Dopo sette secoli di presenza musulmana in Spagna e quattro in Sicilia, non resta nessun autoctono musulmano in questi luoghi, al punto che all’inizio del ventesimo secolo abitavano in Europa solo popolazioni cristiane e una minoranza ebraica superstite. E anche gran parte di quest’ultima fu praticamente sterminata durante la Seconda guerra mondiale. (Farid Gabteni)
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Poca gente sa, oggi, che la maggior parte degli scienziati attuali sono credenti e lo sono anche molti di coloro che in precedenza erano atei. Si cerca deliberatamente di non divulgare troppo questa informazione. Bisogna anche dire che alcuni di questi scienziati preferiscono la discrezione, temendo per la propria carriera. Infatti, l’establishment ateo ha sostituito quello della Chiesa e ormai fa il bello e il cattivo tempo. Guai a chi lo contesta, si viene “scomunicati”, vilipesi, denigrati e messi a tacere, se possibile. (Farid Gabteni)
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 Infatti, la scienza moderna è molto più favorevole al teismo che all’ateismo. Parlo di teismo, che consiste nell’ammettere l’esistenza di un Dio unico vivo e personale come causa trascendente del mondo. (Farid Gabteni)
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Le leggi della fisica non creano nulla da sole, mostrano le relazioni tra i fatti una volta introdotti da una causa. Un’automobile esiste e si muove su una strada grazie alle leggi della fisica, ma esse non hanno creato né l’automobile né la strada. Le leggi della fisica sono state create da una volontà intelligente e lucida, così come l’automobile e la strada. Ed è necessaria una volontà intelligente e lucida per concepire, far partire e guidare un’automobile su una strada. E, allo stesso modo, essa è necessaria per determinare le equazioni e innescare e condurre la formazione e l’evoluzione del mondo. (Farid Gabteni)
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Se l’informazione è in effetti alla base di tutto, significa che il numero 1 non produce nulla ; la legge aritmetica 1+1=2 mi spiega che se, ad esempio, faccio l’addizione 1 libro + 1 libro, ottengo 2 libri, ma se io non compio l’azione di unire i 2 libri, la legge aritmetica da sola non può farlo. Le leggi matematiche che permettono di spiegare, e quindi di predire, i fenomeni naturali non li creano. Allo stesso modo, la legge di gravità, che non è in grado neanche di spiegare la gravità stessa, non la crea, né crea la materia all’interno della quale opera. Essa non può creare dunque l’Universo. (Farid Gabteni)
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Oggi, è acquisito come dato di fatto che le leggi della fisica dovevano essere molto specifiche, regolate e precise, per permettere l’evoluzione dell’Universo e la nascita della vita. È impossibile attribuire al caso l’estrema precisione della scelta delle condizioni iniziali dell’esistenza dell’Universo. È evidente che una volontà intelligente e lucida ha presidiato alla regolazione di questi parametri. (Farid Gabteni)
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Pensare che siano stati dei colpi di fortuna in successione a essere all’origine della nostra esistenza e dell’Universo, è come credere che si possa vincere al lotto sistematicamente a ogni estrazione, ogni secondo, ventiquattr’ore su ventiquattro, senza interruzione, per quattordici miliardi di anni. Incapaci di spiegare questi aggiustamenti estremamente precisi delle leggi della fisica con il semplice caso, alcuni avanzano la teoria delle corde, un’idea secondo cui esistono molti, anzi un’infinità, di Universi, tra cui il nostro, ciascuno con le proprie leggi, cosa che lascia una probabilità che almeno uno di essi sia necessariamente ben regolato. Ebbene, per caso “come al solito ؟”, noi ci siamo dentro. (Farid Gabteni)
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Possiamo dire che l’Universo possiede un linguaggio universale che consiste in istruzioni matematiche, che sono alla base delle leggi della fisica e di tutto ciò che esiste in questo Universo. Tutto ciò che possiamo conoscere e osservare in questo mondo passa per la padronanza di questo linguaggio, che si esprime in ogni cosa. Studiate il cielo, la terra, l’uomo, la formica, la molecola, l’atomo o qualsiasi altra cosa e vedrete la trascrizione di questo linguaggio. Sulla scia del Creatore dei cieli e della terra e di ciò che si trova in mezzo. (Farid Gabteni)
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L’uomo si distingue per un’intelligenza senza pari rispetto a quella di altri organismi sulla terra. Il fatto che possa avere legami con la scimmia, la mosca o il verme, non cambia la sua specificità particolare ed esclusiva. (Farid Gabteni)
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Nella lingua araba, le parole “assicurazione”, “fede” e “credenza” (îmân, إیمان) hanno la stessa radice (A-M-N, أ م ن) : assicurazione, certezza, sicurezza. Nel linguaggio coranico la fede si acquisisce con il sapere, assicurando sé stessi e assicurando; è molto più di una credenza vaga e relativa. Dio È Evidente, razionalmente, si può solo esserne testimoni; e la testimonianza deve essere fatta con cognizione di causa, scientificamente e consapevolmente. Il credente, che io traduco con colui che si assicura, assicura sé stesso e si rassicura apprendendo il Fatto di Dio; in questo modo diventa sicuro e assicura, diventa rassicurato e rassicurante (mu’min, مؤمن). (Farid Gabteni)
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 In arabo le parole “ingiustizia” e “oscurità” (ẓulm, ẓulmah, ظﻠم ظﻠﻤﺔ ) hanno la stessa radice (Ẓ-L-M, ظ ل م). Una logica intrinseca alla lingua araba spiega il collegamento tra ingiustizia e oscurità: nell’oscurità si agisce senza giustizia, ciecamente, si spostano gli oggetti in modo errato, si devia, ci si smarrisce e si smarrisce; allo stesso modo l’oscurato è offuscato, valuta e si comporta in modo ingiusto, comincia lui stesso a offuscare. Di conseguenza, traduco la parola “ingiusto” con “oscurantista”. (Farid Gabteni)
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“(…) Oggi ho Completato per voi il vostro credito (religione) e ho Compiuto per voi il mio Beneficio, e ho Gradito per voi la Pacificazione (l’Islâm), come credito (religione) (…)” (Corâno, Capitolo 5, versetto 3). Questo è stato l’ultimo versetto a essere rivelato, il punto finale della Rivelazione. L’Islâm, ultima religione rivelata, è stato completo e riconosciuto come tale a partire da quel momento. Ogni aggiunta posteriore a quella rivelazione è espressione delle multiple circostanze della storia dei musulmani, e non si può considerare come parte del canone islamico. Dire il contrario significa affermare che la Religione non si è completata con la rivelazione di questo versetto, contrariamente a quanto è scritto nello stesso. (Farid Gabteni)
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Religione dell’opera buona e bella, del giusto mezzo, della moderazione, l’Islâm è la religione della scienza, della conoscenza di Dio attraverso la Sua Creazione. Uno degli elementi, e non secondario, che distingue il Corâno dalle rivelazioni precedenti è la sua insistenza sulle nozioni di scienza e conoscenza. D’altronde, la prima parola della Rivelazione a Mohammed è stata: “Iqra’! (Leggi!)”. (Farid Gabteni)
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Il primo uomo designato come umano è stato Adamo e la prima volta che viene citato nel Corâno Dio dice: “Egli ha Insegnato ad Adamo i nomi tutti. (…)” (Corâno, Capitolo 2, versetto 31). È chiaro che, nel Corâno, il principio dell’essere umano è legato alla conoscenza. La prima cosa ricevuta da Adamo da parte di Dio è la conoscenza di tutti i nomi, e il primo ordine che Dio ha dato a Mohammed è stato: “Leggi!”. Il Messaggio di Dio all’uomo, dal principio fino a Mohammed e fino alla fine dei tempi, è: Leggi, impara, conosci la creazione di Dio per conoscere Dio e agire di conseguenza; ovvero secondo il bene e la bontà, perché verrai giudicato. (Farid Gabteni)
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E il Giorno della Resurrezione: “(…) Coloro a cui ha Affidato il sapere diranno: ‘Sì, l’ignominia e la sventura oggi sono sui miscredenti’” (Corâno, Capitolo 16, versetto 27); “E coloro a cui sono stati Affidati il sapere e l’assicurazione (fede, credenza) diranno: ‘Vi siete rimasti fino al giorno della resurrezione, è nel Libro di Dio; ecco, oggi è il giorno della resurrezione; ma voi non sapevate’” (Corâno, Capitolo 30, versetto 56). Questo per spiegare fino a che punto il sapere costituisce il primo comandamento di Dio nell’Islâm. (Farid Gabteni)
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“E coloro a cui sono stati Affidati il sapere e l’assicurazione (fede, credenza) diranno (…)” (Corâno, Capitolo 30, versetto 56). In questo versetto la parola “sapere” precede la parola “fede” in quanto bisogna considerarle entrambe simultaneamente, l’una insieme all’altra. Infatti il risultato del sapere congiunto alla fede è la pace, la serenità, un cuore pacifico (سليم), sano e santo. Senza sapere né discernimento, ogni credenza è determinata dalle circostanze e dalle passioni, che volgono al meglio e/o al peggio; la Storia lo dimostra. (Farid Gabteni)
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Per essere musulmano, bisogna testimoniare che non c’è altro dio che Dio. E, per essere un vero testimone, per poter attestare la verità, la realtà, occorre un sapere, una conoscenza dei fatti e delle cose. Acquisito tale sapere, si accede quindi alla fede attraverso la ragione e il cuore, si diventa umili nella pace e nell’amore di Dio, si sa da dove si viene e dove si va, si agisce con benevolenza e beneficenza, si distingue il bene dal male, il vero dal falso. (Farid Gabteni)
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Contrariamente alla Bibbia e alla maggior parte dei libri sacri, che ordinano cronologicamente la storia della creazione, del mondo, dell’uomo, dei Profeti e dei Messaggeri, il Corâno, tranne che per Giuseppe e poche altre eccezioni, non riporta gli eventi secondo un filo conduttore, in un dato capitolo, ma in modo frammentario e non lineare per l’intero corpus. Non vuole necessariamente relazionare dei fatti storici, ma stimolare la ricerca, l’analisi e la riflessione scientifica che innalzano l’anima all’Islâm. (Farid Gabteni)
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Al contrario di quanto pensano e predicano alcuni, il Corâno non si presenta come un libro di storia, né come un codice civile e penale, nel senso letterale del termine. La sua comprensione profonda passa attraverso un’analisi pluridisciplinare rigorosa, con il binocolo, con la lente di ingrandimento e al microscopio. È la Rivelazione di Dio, la Sua Parola indirizzata alla ragione e al ragionamento dell’uomo. (Farid Gabteni)
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La corruzione e il male sono ancora predominanti e hanno per nome: ingiustizia, manipolazione delle masse, oscurantismo, miseria, guerre, massacri, crisi e traffici di ogni genere, degrado dell’ambiente, estinzione delle specie, inquinamento, cambiamento climatico… “La corruzione si è manifestata sulla terra e sull’oceano a causa di ciò che e mani delle genti si sono procurate, affinché Egli farà Gustare loro una porzione di ciò che hanno fatto; forse si ricrederanno!” (Corâno, Capitolo 30, versetto 41). (Farid Gabteni)
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In Africa, in Asia, in Sud America e ovunque nel mondo vengono devastate le foreste, laghi e fiumi seccano, terre e villaggi vengono inghiottiti, intere popolazioni si spostano, milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà, centinaia di migliaia sono vittime della fame, di omicidi, di deportazioni, di traffico di organi, milioni di donne vengono picchiate e violentate, centinaia di migliaia di bambini sono ridotti in schiavitù… Di questo si parla solo oltre una certa soglia di orrore; oppure in occasione dei mondiali di calcio. (Farid Gabteni)
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L’avanzata dell’Islâm, che contrasta con la degenerazione di diversi musulmani, si spiega con l’universalità del suo messaggio originale, che non smette di contenere le vicissitudini che i musulmani da secoli devono affrontare. “Egli È Colui che ha Inviato il suo Messaggero con la bona direzione e il credito (religione) della Verità, per Manifestarla su ogni credito (religione); e [stesso] se ciò ha costrett gli politeisti “ (Corâno, Capitolo 61, versetto 9). (Farid Gabteni)
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Allo stesso tempo, l’apparizione del ciarlatano (الدجال) e del ciarlatanesimo è ormai effettiva nel mondo; i ciarlatani hanno la particolarità di presentarsi come finti portatori di virtù e di pietà. Sono molti quelli che ci credono, finché la luce della conoscenza, irrevocabilmente, si manifesta permettendo di riconoscere queste forze oscure e malfattrici. (Farid Gabteni)
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Sotto la maschera di un islam snaturato dagli ignoranti, dai fanatici, corruttori della fede, a loro agio nell’ignominia, commettono i peggiori crimini contro Dio e l’umanità. Snaturando l’Islâm e tutti i valori morali, universali, coltivano la discordia, l’odio verso il prossimo, la violenza e l’intolleranza. Se è innegabile che questi diabolici criminali coinvolgono e minacciano la civiltà nella sua interezza, i musulmani solo le prima vittime delle loro teorie e delle loro pratiche terrificanti. (Farid Gabteni)
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Alcuni, smarriti, passano il loro tempo a scannarsi tra di loro, spesso nel modo più veemente. Gli uni e gli altri sostengono che “Dio È Il Più Grande!” e, da una parte e dall’altra, pretendono di difendere la giusta causa di Dio. Si trovano in uno stato di chiusura mentale in cui l’ignoranza perpetua l’oscurantismo, la superstizione e la violenza. Molti sono diventati ostaggio o marionette di un dogmatismo e di un passato superati. (Farid Gabteni)
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Gli storici, confuse tutte le discipline, gli enunciatori (specialisti dei detti attribuiti al Profeta) compresi, dibattono ancora oggi sulla validità storica di tali tradizioni. Nonostante questo, presso molti musulmani, assumono più importanza del Corâno, diventando ciò che li divide. (Farid Gabteni)
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Le raccolte di tradizioni sono quindi conseguenti a una moltitudine di eventi e circostanze vissute dai musulmani dopo la morte del Profeta, e rappresentano delle concezioni ideologiche, politiche e sociologiche legate all’epoca. Gli smarriti e i nemici dell’Islâm utilizzano queste raccolte di contenuto approssimativo e le citano per tirarne fuori ciò che serve ai loro progetti; ed è così che deformano e snaturano l’Islâm. (Farid Gabteni)
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Molti si sono schierati in diverse fazioni, si sono scomunicati reciprocamente, si sono allontanati dal messaggio originale e universale dell’Islâm, hanno interpretato il Corâno senza bere alla sua fonte, perché ne hanno perso e dimenticato lo spirito per seguire tradizioni approssimative, discusse e discutibili. “E delle genti che disputano su Dio senza conoscenza, né guida, né libro che li illumini” (Corâno, Capitolo 22, versetto 8). (Farid Gabteni)
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Senza tener conto veramente del messaggio originale dell’Islâm, e ancora meno dei dati storici e sociologici o dei fatti circostanziali dell’epoca, del luogo, della causa e del fine, i tradizionalisti scavano nell’ḥadîth, quello che il Profeta avrebbe detto, per legittimare le loro ideologie e le loro interpretazioni del Corâno. Eppure Dio ha detto: “E non parla della passione – Solo la rivelazione è Rivelata” (Corâno, Capitolo 53, versetti 3-4). Si nota da questi versetti che si può certificare come parola del Profeta solo quella che gli è stata rivelata da Dio, secondo il Corâno. (Farid Gabteni)
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L’ordine di Dio “Di’!” è ripetuto trecentotrentadue volte nel Corâno (nella maggior parte dei casi l’ordine è rivolto al Profeta). E questo ordine divino, ripetuto così tante volte, si riferisce alla trasmissione continua del messaggio ascoltato correttamente. Ciò che sicuramente il Profeta ha detto è ciò che Dio gli ha ordinato di dire attraverso la rivelazione, nel Corâno. “Ecco i Segni (versetti) di Dio, Noi li Comunichiamo a te in piena Verità, e dopo Dio e i Suoi Segni (versetti) in quale discorso crederanno?” (Corâno, Capitolo 45, versetto 6). (Farid Gabteni)
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Quanto alla sunnah, la tradizione, le consuetudini e le gesta del Profeta, la si ritrova, nel modo più autentico, nel Corâno. Mohammed viene qualificato come uomo dalla grande creatività, moralmente integro, viene riferito ciò che deve dire o fare. La parola “sunnah”, consuetudine, è citata sedici volte nel Corâno (quattordici volte al singolare e due volte al plurale), riferita a Dio o agli antenati precedenti al Profeta, non una sola volta allo stesso Mohammed. Significa che quando un ḥadîth, una sunnah o sîrah, del Profeta viene dimostrato scientificamente, deve essere considerato in modo circostanziale. (Farid Gabteni)
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L’Islâm predica la misura e la moderazione in ogni cosa e per ogni cosa, lontano dall’estremismo e dagli estremi. I musulmani devono tornare al messaggio originale dell’Islâm, quello di ieri, di oggi e di domani. Devono ricostruirsi in una comunità del giusto mezzo, la comunità del “Iqra’”, del “Lega e Leggi” attraverso il Sapere di Dio. Devono per prima cosa uscire dal torpore e dalla paura che li opprimono, e denunciare con veemenza tutto ciò e tutti coloro che con l’odio e la violenza deformano la loro religione. Spetta a loro svegliarsi e riabilitare l’Islâm originale agli occhi del mondo. (Farid Gabteni)
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L’uomo, con tutta la sua conoscenza, sente il bisogno di nutrire la sua anima, la sua ricerca spirituale esige delle risposte. Ora l’onda delle sette di ispirazione giudaico-cristiana o estremo-orientale, derivate dal Buddismo o dall’Induismo, è rifluita. Si è cercato di spiritualizzare il materialismo e viceversa, ma il risultato non è stato dei migliori. È anche il caso del fondamentalismo dottrinale dei musulmani smarriti. (Farid Gabteni)
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L’Islâm, con il suo messaggio originale e speciale farà riscoprire all’uomo la sua umanità e la sua ragione d’essere; questa è la sua vocazione universale. “(…) e a chiunque abbia timore di Dio, Dio darà esito favorevole negli affari – E gli Concederà doni da dove lui non li calcolava, e per chiunque si affidi a Dio, Dio È il Suo Calcolatore; certo, Dio fa Pervenire il Suo Ordine; Dio ha Stabilito per ogni cosa una misura” (Corâno, Capitolo 65, versetti 2-3). (Farid Gabteni)
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Non sono io a essere erudito e poliglotta, è il Corâno che è enciclopedico e il Messaggio originario dell’Islâm che è universalista. È l’insieme dei due che è umanista e cosmico. Ecco ciò che ignorano gli islamofobi e ancora di più gli oscurantisti. (Farid Gabteni)
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Ho appreso il Corâno, l’ḥadîth, la sunnah/sîrah, la teologia e la giurisprudenza attraverso l’insegnamento e la visione di grandi dottori (ΣUlamâ), punti di riferimento per quanto riguarda il tradizionalismo. Quindi, io stesso sono diventato tradizionalista (moderato؟) per un certo periodo. Tuttavia, quando mi sono specializzato e ho studiato, tra l’altro, la storiografia, ho poi riaperto il Corâno con un approccio scientifico multidisciplinare; grande è stata la mia sorpresa nello scoprire che il Messaggio originale dell’Islâm enunciato nel Corpus solleva serie obiezioni a molte affermazioni inserite nei molteplici scritti della tradizione, mentre questi costituiscono la base dell’ideologia tradizionalista. (Farid Gabteni)
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Il Corâno cita il razzismo come primo peccato commesso nei confronti della legge divina, ed è il diavolo a macchiarsene ; riferendosi all’uomo, risponde a Dio : « ha detto : “Sono migliore di lui, mi hai creato dal fuoco, mentre creasti lui dalla creta”» (Corâno/Capitolo 7, versetto 12 e Capitolo 38, versetto 76). Di conseguenza, chiunque si creda superiore ad un altro perpetua questo peccato di origine diabolica ; e Dio sa che i razzisti esistono in gran numero, in tutto il mondo. (Farid Gabteni)
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“Non vi sono bestie sulla terra, né uccelli che volino con l’ali nel cielo che non formino delle comunità come lei” (Corâno/Capitolo 6, versetto 38). Il vero Musulmano non può infamare, maltrattare, degradare e svilire alcun animale, o ucciderlo senza una valida motivazione, tanto meno per il proprio piacere. Allo stesso modo per potersi nutrire, egli non può semplicemente uccidere l’animale, ma deve considerare, in nome di Dio, l’atto come un operazione sacrificale, vale a dire eccezionale e compiuto nel timore di Dio, il Vivicatore di ogni soffio vitale. (Farid Gabteni)
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Tutti gli esseri umani, uomini e donne, nascono e restano liberi ed eguali in dignità e diritti davanti a Dio, fino al giudizio finale ; la lettura analitica del Corâno nel suo insieme non lascia spazio ad alcun dubbio in merito. I tradizionalisti deviazionisti musulmani, nel dare una definizione distorta e astrusa dal contesto coranico, non si comportano meglio dei loro omologhi ebrei e cristiani che predicano come la donna sia stata la prima a commettere il peccato originale, e di coloro che, alla lettera, riportano ciò dalle loro Bibbie.  (Genesi-Capitolo 3, versetto 6). (Farid Gabteni)
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Per dimostrare come la donna non sia eguale all’uomo, ma destinata ad essere posta sotto la sua tutela, i tradizionalisti deviazionisti sostengono, fra le varie argomentazioni, che Dio non abbia mai consacrato delle donne Profeta. Provate a immaginare una donna Profeta che predica ad una popolazione rozza, senza fede ne legge, bellicosa ed omicida, sacrificatrice di bambini e misogina all’estremo, presso la quale la donna non era e non valeva più che un oggetto! Consci di ciò che ancora oggi molte donne subiscono, con quali parole possiamo descrivere le orrende condizioni nelle quali hanno vissuto decenni, secoli e millenni fa ? (Farid Gabteni)
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Gli ultimi paesi ad abolire la schiavitù erano chiamati “musulmani”, in totale contraddizione con i precetti del Corâno e la condotta del Profeta che promuovevano l’affrancamento degli schiavi. Nello stesso modo, trasponendo fuori dal contesto dei versetti coranici, fatti circostanziali a epoca, luogo, causa e scopo, i tradizionalisti predicano il mantenimento della donna in subordinazione all’uomo; basandosi acriticamente sui loro discorsi, troppi musulmani sono, purtroppo, ancora indietro per quanto riguarda l’emancipazione delle donne. Questo, ancora una volta, è in totale contraddizione con lo Spirito del Corâno e il Messaggio originale dell’Islâm. (Farid Gabteni)
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Non è con un elenco dei tuoi titoli nobiliari che puoi dimostrare di essere nobile. Allo stesso modo, non è strombazzando i tuoi gradi accademici e i tuoi titoli di ricercatore che puoi dimostrare di essere un esperto scienziato. La nobiltà di una persona si distingue per il suo valore, le sue qualità e i suoi meriti; la scienza, nella stessa maniera, è caratterizzata dalla conoscenza oggettiva, metodicamente e razionalmente elaborata, sulla base della rigorosa osservazione dei fatti. I nostri nomi, le lauree e i titoli sono simbolici, le nostre buone azioni sono eterne. (Farid Gabteni)
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È indubbio che oggigiorno circolano fin troppe opere bizzarre e assurde, presentate erroneamente come scientifiche. Allo stesso modo, molti neofiti si improvvisano specialisti e discutono di opere scientifiche, traendo conclusioni senza avere la preparazione necessaria. Le persone competenti si tutelano contro la disinformazione e la manipolazione mediante il buonsenso, la conoscenza e la verifica dei fatti. (Farid Gabteni)
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“E certamente, le moschee sono per Dio, allora non invocate nessuno insieme con Lui.”; “Di : “Certamente, non posso né nuocervi, né giovarvi’.” (Corâno/Capitolo 72, versetti 18 e 21). Ecco ciò che Dio insegna e, allo stesso modo, i giusti fra i Suoi Alleati ; Dio Solo è Degno di Adorazione e di Invocazione ; i Suoi benevoli Servitori sono, di certo, degni di lode e modelli di riferimento, ma non sono perfetti, ne devono in alcun caso essere l’oggetto del culto dovuto a Dio Solo. (Farid Gabteni)
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L’Islâm, forza motrice del teismo per eccellenza, lungi dall’indebolirsi, si diffonde e progredisce in tutto il mondo; la sua influenza continua a crescere nelle varie nazioni, penetrando nelle loro diversità etniche, sociali e culturali. Sarebbe irresponsabile non tenere conto di questo fenomeno o minimizzarne la portata, lasciando libero corso in maniera pericolosa a ultra-tradizionalismo e alle sue derive, ideologiche e concrete, totalmente contrastanti con il Messaggio originale dell’Islâm. (Farid Gabteni)
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La gravità della situazione in cui versa la nostra società moderna mi induce ad affermare che è dovere di ciascuno di noi incoraggiare, sostenere e promuovere la ricerca e le opere scientifiche nell’ambito dell’Islâm originale. Proprio quest’ultimo rappresenta, infatti, la chiave per combattere, neutralizzare e annientare in maniera efficace e duratura l’ultra-tradizionalismo ideologico, vettore di tanti misfatti e disgrazie. (Farid Gabteni)
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Mosè, Gesù e Mohammad non festeggiavano l’anniversario della propria nascita; neanche gli ebrei, i primi cristiani e i primi musulmani festeggiavano l’anniversario della nascita dei loro Profeti. Anzi, nella storia delle religioni, non si trova alcuna traccia di un Profeta che avrebbe iniziato i suoi discepoli a tali celebrazioni. (Farid Gabteni)

 

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Benvenuto sul sito ufficiale della Società per la Conservazione e la Diffusione dell’Opera di Farid Gabteni